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domenica 23 marzo 2014

Claudia Crisafio, migliore attrice per il cortometraggio "Io sono qui". L'intervista di Fattitaliani

Stasera si conclude il Riff (Rome indipendent Film Festival): due sere fa è stato proiettato Io sono qui di Liliana Eritrei, un corto indipendente, girato quest’estate con la collaborazione di professionisti che lavorano da anni nel cinema italiano, in soli 3 giorni e senza alcun finanziamento e nonostante le difficoltà ha una qualità altissima. È ispirato ad una storia vera con una tematica sociale importante: la malattia rara Guillain Barrè. Lo scorso febbraio l'attrice Claudia Crisafio ha ricevuto il Premio Migliore Attrice al Festival Internazionale del Film Tulipani di Seta Nera, per la sua “commovente interpretazione” Fattitaliani l'ha intervistata.
Per "Io sono qui" hai scritto soggetto e sceneggiatura (con la regista): l'argomento ti è venuto in mente grazie a un'occasione particolare?
L’argomento è nato leggendo un libro molto tempo fa: “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello” di Oliver Sacks. Rimasi colpita da una storia “La disincarnata” che parlava di una donna che improvvisamente perdeva il senso di propriocezione del suo corpo, cioè come se il suo corpo divenisse cieco e non avesse più il senso delle articolazioni. Rimasi colpita chiedendomi come potesse stare una persona che scopre improvvisamente di avere una malattia così difficile da curare e da definire, che cambia totalmente la sua vita. Cominciai a fare delle ricerche su questo argomento e ho scoperto il mondo sconvolgente delle malattie rare. Durante questa fase ho conosciuto una persona che aveva vissuto una storia simile ma dall’altra parte, la moglie di un uomo che scopre di avere una malattia rara, la Guillain Barrè. Mi sono appassionata, ho voluto saperne di più e ho approfondito la loro storia con varie interviste. Poi c’è stato l’incontro a teatro con Liliana Eritrei, era venuta a vedere uno spettacolo dove sono protagonista “La tela del ragno” ed è stato amore a prima vista tra di noi!! Le ho proposto il soggetto e con la sua esperienza abbiamo creato una sceneggiatura fantastica, approfondendo l’argomento da ogni punto di vista, dando importanza ai dettagli e cercando di non essere superficiali. Lei mi ha dato una grande fiducia e la forza per credere fino in fondo alla realizzazione di questo progetto.

Nella messa in scena che cosa avete voluto evidenziare in maniera particolare?
Quello che emerge da questo cortometraggio è la storia di una donna, delle sue fragilità, del suo coraggio e della sua forza, come ce ne sono tante. Tante donne capaci di rimboccarsi le maniche anche davanti alle difficoltà più grandi. E un bambino, il suo bambino, che la mette di fronte a un bivio, per combattere e andare avanti. È stato molto difficile rendere una storia così intensa e commovente in 19 minuti di film, sarebbe ancora più bello se diventasse un lungometraggio.

Recitare in un cortometraggio non potrebbe risultare più difficile che non in un film lungo?
Per quanto mi riguarda, l’organizzazione e la pre-produzione sono state le cose più difficili di cui mi sono occupata, ma per fortuna ho trovato la comprensione e la professionalità di molti amici. Il set è stato il momento più bello. Per me poi è stata la prima vera esperienza di cinema come attrice con un ruolo importante e vincere subito un premio per questo è davvero gratificante. È stata un’esperienza incredibile. Ho imparato tantissimo e ho capito le fatiche di tutti quei ruoli tecnici nel cinema che spesso non vengono riconosciuti.

Che cosa hai provato ricevendo il premio come migliore attrice al VII Festival Internazionale Film Corto Tulipani di Seta Nera? che cosa hai visto riconosciuto del tuo lavoro?
Ero al settimo cielo! Pensa che quando l’ho saputo ero in scena con  la Compagnia Attori e Tecnici in “La tela del ragno” ad Empoli. A fine primo tempo, entro in camerino guardo il cellulare e comincio ad urlare: “Sisisisisiisisi”! e tutti gli amici della compagnia sono venuti in camerino a complimentarsi con me. Poi sento: “chi è di scena Signori!”, mi sono messa la “maschera” e sono tornata in palcoscenico. Ho visto riconosciuti in questo premio la mia passione e il mio cuore, quando posso interpretare certi personaggi e storie così delicate e importanti trovo il senso del mio mestiere.

Finalista al RIFF: come ti stai preparando? sei più emozionata?
Sono emozionata per il Riff, perché è uno dei Festival di film indipendenti più importante che c’è e la qualità è altissima. Noi speriamo chiaramente di vincere, ma penso che sia un premio già il fatto di essere tra i finalisti.

Altri progetti imminenti?
Adesso sto lavorando ad un monologo bellissimo, che debutterà questa estate. Sono molto agitata, perché sarò in scena da sola per 50 minuti e dovrò invecchiarmi di 40 anni!!!! Ma il personaggio è stupendo ed è una senza fissa dimora, perciò sono sicura che mi darà il giusto coraggio. Spero prossimamente di fare altri progetti di cinema, perché mi piace tantissimo. Amo registi come Giuseppe Tornatore e Paolo Virzì, Darren Aronofsky e Clint Eastwood. Sarei felice di potermi dividere tra questi due linguaggi, quello teatrale e quello cinematografico, così diversi tra loro, ma così pieni di personaggi e storie incredibili da raccontare.




IO SONO QUI

Titolo: Io sono qui Durata: 20 min Anno di produzione: 2013
Regia: Liliana Eritrei
Soggetto: Claudia Crisafio
Sceneggiatura: Claudia Crisafio, Liliana Eritrei
Direttore Fotografia: Andrea Busiri Vici
Musiche: Tiziano Novelli
Prodotto da: Crisafio, Eritrei, Virtual Studio
Cast: Claudia Crisafio, Roberto Zibetti, Luca Forlani, Simone Spinazzè, Simone Sparacino.

Sinossi: Improvvise luci al neon; Il rumore continuo delle rotelle di una barella che corrono lungo una corsia di ospedale. Voci agitate che si sovrappongono. Una giovane famiglia felice che gioca al parco Giulia, Andrea e Filippo. Sono i ricordi che scorrono veloci nella mente di Giulia, sconvolta per il ricovero improvviso di suo marito. Giulia è sola con suo figlio e con il pensiero di perdere ogni cosa. Perde di vista tutto, compreso il figlio. È sempre assente, distratta, nervosa. La gravità della malattia rara che colpisce suo marito, la Guillain Barrè, inizialmente non ha risposte precise e confortanti, ma l’incontro con un bravo medico, il Dottor Serrano, che decide di approfondire grazie ad un sospetto diagnostico, la rassicura sulla possibilità che c’è una speranza. Nel frattempo Filippo ha bisogno di attenzioni e comincia a manifestare il suo malessere anche a scuola. Ma sarà proprio grazie a lui, che Giulia ritroverà la forza e il coraggio di rimboccarsi le maniche.

Biografia Claudia Crisafio
Claudia Crisafio ha conseguito la laurea in recitazione presso l’Accademia d’arte drammatica Silvio D’Amico di Roma, dopo aver conseguito anche una laurea in Scienze e Tecniche psicologico-sociali della comunicazione e marketing all’ Università La Sapienza. La sua formazione accademica le fa incontrare artisti come Anna Marchesini, Danio Manfredini, Luca Ronconi, Lorenzo Salveti, Paolo Giuranna e prosegue attraverso l’esperienza di insegnanti a livello internazionale, quali Peter Clough, Linklater, Christian Burgess e Danny Mcgrath.
Si è avvicinata al mondo teatrale all’età di 14 anni con il Laboratorio di Carlo Emilio Lerici e Francesca Bianco e successivamente con la compagnia del Teatro Belli, sempre con la regia di Lerici.
Nel 2005 inizia a fare dell’arte la sua professione. Debutta come attrice e autrice al Concorso “Schegge d’autore” con il corto Ronzii nella testa, vincendo il premio come Migliore Attrice nuove proposte. Viene notata e scelta per partecipare alla serie tv “Ma chi l’avrebbe mai detto?”, con Ornella Muti. Lo stesso anno debutta nella commedia teatrale come attrice protagonista in L’Amante di prima con la regia di Irmo Bogino. È sempre nel 2005 che viene ammessa in Accademia e nell’estate del 2006 debutta nella tragedia Le Troiane per la regia di Carlo Quartucci con Carla Tatò, girando per le città calabresi colpite dalla mafia.
Durante gli studi accademici continua a lavorare come attrice protagonista e non, per le regie di Bruno Crucitti e Carlo Emilio Lerici. Nel 2007 Lorenzo Salveti la sceglie per interpretare una delle protagoniste in La sposa persiana di Carlo Goldoni; l’anno dopo Lilo Baur, attrice e assistente di Peter Brook, la sceglie per uno dei ruoli principali in Svenimenti tratto da Anton Checov e per la regia di Lorenzo D’Amico è protagonista in Gabriele di Fausto Paravidino.
Nel 2008, appena laureata, viene notata e scelta da Gabriele Lavia per lo spettacolo "Molto rumore per nulla" di Shakespeare, recitando nei teatri più belli e importanti d’Italia per due anni. Contemporaneamente riprende la sua attività di attrice e autrice lavorando allo spettacolo “Il cestino delle mele” della compagnia teatrale "Le Ondine" con la regia di Alessio Mosca, un progetto su La Resistenza a Roma patrocinato da vari enti tra cui Anpi,Museo della Liberazione,Casa della Donna e Accademia Silvio D’Amico. Ha partecipato allo spot Activia Medley per la regia di Dominique Murgia.
Viene chiamata da Francesco Giuffrè per interpretare il ruolo di Sonja nell’ adattamento teatrale di Delitto e Castigo. Continua a lavorare alternando a drammi anche commedie con le regie di Pietro de Silva e Francesca Staasch, con la quale gira un videoclip da protagonista per il cantante Simone Bacchini.
Continua a studiare partecipando a stage di acting con Doris Hicks e Michael Margotta.
Nel 2011 riceve un altro premio, Menzione speciale della giuria Premio Dodici Donne dell’Atcl con il monologo Vale2 di Marianna Di Mauro, per il carisma e la presenza scenica. Nello stesso anno viene scelta da Stefano Messina come protagonista del giallo Trappola per topi, entrando a far parte della Compagnia Attori e tecnici del Teatro Vittoria di Roma e tornando sui palcoscenici più importanti già calcati, ma da protagonista. L’anno dopo, interpretando Clarissa in Tela di Ragno per la regia di Stefano Messina, si guadagna consensi e ottime critiche nel panorama teatrale italiano.
Nell'estate 2012 ha vissuto a New York per studiare e lavorare in campo cinematografico con Jordan Bayne e tra il 2012 e il 2013 ha fatto le sue prime esperienze cinematografiche da attrice in “Always before” di Igor Fernandez, “Il pendolare” di Antonella Ponziani e “Io sono qui” di Liliana Eritrei, nel quale debutta anche come sceneggiatrice e produttrice.

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